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5 cose da sapere sull’acne

Nonostante si tratti di un disturbo diffuso, circolano ancora molti falsi miti sull’acne. Un approfondimento per sfatarli.

L’acne è una condizione molto comune. Di solito è circoscritta ad alcune zone del corpo, ma si manifesta in particolare sul viso e per questo può causare disagio soprattutto psicologico e difficoltà ad accettare la sua più nota manifestazione, cioè i brufoli. Da qualche anno, soprattutto attraverso i canali social e i media ad ampia circolazione, si sta però diffondendo un movimento, chiamato skin positivity, che promuove l’accettazione sociale e il superamento dello stigma e dell’imbarazzo collegati ai problemi e alle imperfezioni della pelle. Al movimento hanno aderito anche alcuni personaggi famosi. Poiché circolano molti falsi miti sull’acne, è bene puntualizzare alcuni fatti, messi in luce dalla scienza.

1. Cosa provoca l’acne e come si manifesta

Nella nostra pelle si trovano alcune strutture, dette follicoli piliferi, da cui spuntano i peli, da quelli più grandi e visibili a quelli piccolissimi e poco rilevabili di alcune zone del viso. Associati ai follicoli piliferi ci sono le ghiandole sebacee che producono, appunto, il sebo, una sostanza in grado di lubrificare i peli e la pelle. Se la pelle produce un eccesso di sebo, questo tende ad accumularsi all’interno del follicolo mescolandosi con la cheratina, la sostanza prodotta dai cheratinociti che costituisce i peli e lo strato corneo della pelle. Progressivamente, questo accumulo può provocare l’occlusione dei follicoli ed eventuali infiammazioni. Le classiche manifestazioni collegate a questo quadro sono chiamate nel linguaggio comune “brufoli”, ma tecnicamente si parla di comedoni (punti neri o bianchi), di papule (lesioni infiammate arrossate e in rilievo) e di pustole (lesioni arrossate, in rilievo e contenenti pus).

Questo sembra essere il meccanismo generale da cui ha origine l’acne. Le cause alla base sono probabilmente molteplici, e non sono state completamente chiarite. Tra i fattori più noti che possono influire sull’eccesso di produzione sebacea ci sono caratteristiche genetiche, cambiamenti ormonali e stress. Un altro fattore significativo può essere l’infezione della pelle da parte del batterio Cutibacterium acnes, che in condizioni fisiologiche vive sulla cute senza creare problemi, ma in seguito all’ostruzione dei follicoli dovuta a un eccesso di sebo può iniziare a moltiplicarsi in modo eccessivo, provocando una reazione di difesa infiammatoria da parte dell’organismo.

Diversi alimenti, tra cui cioccolata, derivati del latte e salumi, sono stati nel tempo associati alla comparsa dell’acne, ma le numerose ricerche scientifiche che hanno cercato di fare chiarezza non hanno individuato specifici alimenti direttamente e unicamente all’origine dell’acne. In generale, seguire un’alimentazione varia ed equilibrata sembra ridurre il rischio di molti problemi di salute, tra cui anche quelli della pelle.

2. Non è causata da scarsa igiene

Il mito che l’acne possa essere provocata da un’igiene discutibile è assai diffuso ma falso. La presenza dei brufoli non è collegata a quanto la pelle viene o meno lavata. Una volta diagnosticata l’acne, sarà invece opportuno selezionare, con l’aiuto del dermatologo, i prodotti da usare per la pulizia del viso e delle altre zone colpite, adeguati al proprio tipo di pelle, in modo da agevolare la risoluzione del problema e limitare i danni.

3. Non colpisce solo in adolescenza

In molti casi l’acne colpisce in età giovanile: si stima che circa l’80 per cento degli adolescenti abbia sofferto di acne, favorita dai cambiamenti ormonali tipici dell’età. In alcuni casi i sintomi dell’acne giovanile persistono fino ai 20-25 anni. Una forma di acne, detta tardiva, colpisce però anche in età adulta, tra i 20 e i 40 anni e oltre, e secondo alcune stime riguarda il 15 per cento circa delle donne e il 3 per cento circa degli uomini. Tra le cause che scatenano o favoriscono questo tipo di acne ci sono la predisposizione genetica, le fluttuazioni ormonali e lo stress.

4. Il trucco non è vietato

Il divieto totale di truccarsi quando si ha l’acne è un falso mito, non sostenuto da evidenze scientifiche. Peraltro, molte persone che soffrono di acne trovano nella cosmesi un modo per camuffare le lesioni della pelle e sentirsi più sicure nelle interazioni sociali. Prodotti cosmetici con ingredienti adatti al proprio tipo di pelle (per esempio, che non favoriscano l’infiammazione e non siano comedogenici) possono essere scelti in base ai consigli del dermatologo ed essere d’aiuto nella gestione della quotidianità.

5. Il sole non è sempre benefico

In alcune persone l’esposizione al sole nella stagione estiva sembra ridurre l’infiammazione collegata all’acne. Gli esperti, però, notano che si tratta di un beneficio soprattutto estetico, dal momento che l’abbronzatura maschera in parte le lesioni acneiche. Bisogna, inoltre, valutare di che tipo di acne si soffre, perché in alcuni casi l’esposizione al sole può favorire la comparsa dei comedoni. Particolare attenzione va, inoltre, fatta nella stagione estiva all’uso dei farmaci contro l’acne, diversi dei quali sono fotosensibilizzanti. Ricordiamo, inoltre, l’importanza di proteggere adeguatamente la pelle con gli appositi filtri solari anche in caso di acne, per evitare di incorrere nelle gravi malattie causate dai raggi UV come i melanomi e altri tumori della pelle. Basterà scegliere quelli pensati per la pelle acneica, dietro consiglio del dermatologo.

Anna Rita Longo
Insegnante e dottoressa di ricerca, membro del board dell’associazione professionale di comunicatori della scienza SWIM (Science Writers in Italy), socia emerita del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), collabora con riviste e pubblicazioni a carattere scientifico e culturale.
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