In occasione della Giornata internazionale del benessere sessuale, che si tiene ogni anno il 4 settembre, cerchiamo di capire di più sulle malattie sessualmente trasmissibili.
Le malattie sessualmente trasmissibili (MST), ossia quelle patologie che si possono evitare attraverso rapporti sessuali sicuri, sono malattie che possono avere un impatto negativo sulla vita delle persone dal punto di vista sia fisico sia psicologico. Se non diagnosticate e curate possono infatti causare problemi di salute sia sul breve sia sul lungo termine, tra cui la compromissione degli organi riproduttivi, problemi di infertilità o sterilità e anche un aumentato rischio di alcuni tipi di cancro. Inoltre, chi ha una malattia sessualmente trasmissibile può provare disagio, paura, stress, sia per la malattia stessa sia perché per tali malattie esistono molti pregiudizi.
Cosa succede al nostro corpo, come riconoscerle, e come evitare le MST. Ecco cinque cose da sapere su queste patologie.
Empiricamente conosciamo le malattie a trasmissione sessuale da tempo immemorabile. Solo però nel corso del diciannovesimo secolo medici e scienziati hanno iniziato a conoscerne le cause, a poter effettuare diagnosi più precise e a sviluppare metodi di cura più efficaci. Oggi sono dette malattie sessualmente trasmissibili quelle provocate da microrganismi trasmesse prevalentemente tramite rapporti sessuali a rischio. Secondo i dati al 2021, riportati dall’Istituto superiore di sanità, in Italia le MST colpiscono circa 5.000 persone l’anno, mediamente intorno ai 32 anni di età. Nel 71,8 per cento circa dei casi sono interessati i maschi.
Oggi conosciamo una trentina circa tra parassiti, virus e batteri che causano malattie sessualmente trasmissibili. Di questi, i principali responsabili delle MST a livello mondiale sono otto. Quattro di essi provocano infezioni curabili con antibiotici: sifilide, gonorrea, infezioni da clamidia e ulcera molle, sono tutte infezioni di origine batterica. Nel mondo si segnalano circa un milione di nuovi casi al giorno di queste infezioni, stando agli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della sanità. Tra i virus che causano malattie a trasmissione sessuale ci sono quelli dell’epatite, B e C; dell’herpes simplex (HSV); dell’immunodeficienza umana (HIV), responsabile dell’AIDS; e il Papillomavirus umano (HPV), di cui sono noti un centinaio circa di diversi ceppi. Nella maggior parte dei casi le MST causate da virus non sono guaribili ma sono curabili attraverso trattamenti che permettono di conviverci, come nel caso dell’AIDS.
Altre MST molto diffuse sono la candidosi e la tricomoniasi, malattie di origine fungina, e pediculosi o scabbia, di origine parassitaria. Stanno poi emergendo piccoli focolai di nuove infezioni sessualmente trasmissibili, dovute a virus quali Shigella sonnei, Neisseria meningitidis, Ebola e Zika.
Come si contrae una malattia a trasmissione sessuale? La principale modalità di contagio è tramite uno o più contatti sessuali non protetti, sia di tipo eterosessuale che omosessuale, non necessariamente penetrativo. I microrganismi responsabili di queste infezioni possono infatti essere veicolati con lo sperma, le secrezioni vaginali, o possono essere trasmessi per contatto diretto tra le mucose che rivestono bocca, ano e genitali, attraverso sesso anale o orale. I comportamenti che favoriscono la trasmissione di queste infezioni includono, dunque, i rapporti non protetti con partner diversi (anche un singolo rapporto) e l’uso promiscuo di oggetti di divertimento sessuale. Il contagio può anche avvenire in caso di violenza sessuale e di prostituzione. Non è invece vero che l’infezione possa avvenire per via indiretta, per esempio con l’uso di servizi igienici pubblici, con colpi di tosse o starnuti. Non è neanche dimostrata la trasmissione di queste malattie durante attività sportive, per esempio quando si nuota in piscina, oppure quando si mangia allo stesso tavolo con qualcuno che ne soffre.
Molte delle MST possono invece essere trasmesse anche attraverso il sangue infetto. Ciò può avvenire con trasfusioni non sicure, con siringhe infette, durante l’esecuzione di tatuaggi con strumenti non sterili, e per contatto tra ferite aperte. Inoltre possono passare dalla madre al figlio durante la gravidanza, attraverso la placenta, oppure al momento del parto e talvolta durante l’allattamento al seno.
La diagnosi precoce è uno degli elementi imprescindibili per agire in modo repentino, con le terapie adeguate a curare malattia e ridurne l’impatto. Inoltre, sapere se si è stati infettati è importante sia per evitare di contagiare inconsapevolmente i propri partner, sia per monitorare la propria salute e prevenire eventuali altre malattie associate.
La maggior parte delle infezioni a trasmissione sessuale sono asintomatiche a volte per brevi periodi, più raramente per tutta la durata della malattia. Per esempio, secondo i risultati di uno studio, pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet nel 2023, l’11-33 per cento di infezioni di tipo batterico è asintomatica nei maschi e il 6-17 per cento nelle femmine. La mancanza di sintomi può da un lato aggravare le malattie e dall’altro aumentare le probabilità di diffusione. Verosimilmente si tratta di una caratteristica favorita dall’evoluzione dei microrganismi, per i quali sintomi maggiori nei pazienti, fino addirittura alla morte, potrebbero impedire ai microbi di proliferare maggiormente, impediti per esempio dell’azione di specifici farmaci. Per questo è importante effettuare controlli per le MST, spesso molto rapidi, gratuiti e anonimi. Si possono eseguire negli ospedali, nei laboratori dei centri diagnostici o nei centri per la salute sessuale.
Cosa succede al nostro corpo dopo aver contratto l’infezione? I segnali e i sintomi sono diversi e dipendono sia dallo specifico microrganismo responsabile, sia dalla risposta del sistema immunitario.
Quando compaiono, i sintomi tipici delle MST in genere consistono in secrezioni e lesioni cutanee che possono diventare ulcerose: se non curate, non guariscono spontaneamente e diventano croniche. Nelle donne possono presentarsi anche perdite vaginali, sanguinamento vaginale anomalo, forti dolori pelvici o disuria, cioè problemi o difficoltà nell’emissione di urina. Negli uomini si possono invece avere dolore ai testicoli e secrezioni dal pene (soprattutto in caso di gonorrea). Inoltre, eventuali dolori durante la defecazione, dovuti a un’infiammazione del retto o della prostata (la ghiandola genitale maschile che ha la funzione di immagazzinare il liquido seminale), sono i campanelli di allarme nelle principali infezioni sessuali come clamidia e ulcera molle.
È quindi importante osservare attentamente il proprio corpo e le eventuali trasformazioni che esso subisce, parlando con il proprio medico curante appena c’è qualche dubbio, in modo da poter ricevere una diagnosi corretta grazie a test specifici, rapidi ed efficaci. Tra di essi, il Pap-test e l’HPV test sono utili a diagnosticare l’infezione da HPV, mentre per identificare malattie quali sifilide, epatite B o HIV ci sono test rapidi con risultati anche dopo soli 15 minuti.
Abbiamo ormai superato i rimedi utilizzati fin dall’antica Grecia, quando la spiegazione dell’insorgenza di una malattia era legata a un eccesso dei fluidi del corpo, chiamati “umori”. Oggi non dobbiamo più espellere gli “umori peccanti” bevendo decotti di guaico o “legno santo”, un antico metodo con cui si pensava di curare la sifilide, utilizzato ancora nel Cinquecento come riportava l’umanista e cavaliere tedesco Ulrich von Hutten nel testo De guaiaci medicina et morbo gallico. In seguito alla scoperta della penicillina, avvenuta nel 1928, l’era degli antibiotici ha permesso di ottenere trattamenti specifici contro gran parte delle MST di origine batterica. Per quanto riguarda invece le MST causate da altri tipi di microbi, esistono farmaci antivirali per le infezioni come l’herpes genitale e farmaci topici per le infezioni di origine parassitaria.
Per il trattamento soprattutto con antibiotici, l’Organizzazione mondiale della sanità ha aggiornato le Linee guida per evitarne l’abuso e limitare le resistenze antimicrobiche, un fenomeno per cui non solo i batteri diventano insensibili ai farmaci in grado di inibirne la crescita e la proliferazione. In particolare, un rapporto del programma di sorveglianza della resistenza antimicrobica (Euro-GASP) riporta che i trattamenti per la gonorrea con gli antibiotici azitromicina, cefixime e ciprofloxamina sono sotto attento monitoraggio perché rischiano di diventare inefficaci.
Il numero dei casi di malattie sessualmente trasmissibili è in aumento in tutta Europa, come segnalato dal Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. La riduzione è quindi una sfida per la salute pubblica.
La probabilità di infezione può essere ridotta limitando il numero di partner e utilizzando barriere protettive fisiche. Tra queste il principale è il preservativo, di cui oggi in commercio esistono tipi sia maschili sia femminili. Se usato in modo costante e corretto, il preservativo è un ostacolo molto efficace alla diffusione di queste malattie. Non però per tutte: nel caso del Papillomavirus questa protezione è insufficiente, poiché il virus, particolarmente insidioso, si può trovare anche sulla cute attorno ai genitali e nei peli pubici. Fortunatamente la trasmissione può essere evitata con la vaccinazione.
Potenti alleati nella riduzione della probabilità di infezione di alcuni tipi di virus a trasmissione sessuale sono infatti i vaccini. Più precisamente, disponiamo ormai da anni di vaccini in grado di prevenire HPV ed epatite B. Il vaccino contro l’epatite B è somministrato a tutti i bambini nel corso delle vaccinazioni dell’infanzia, mentre quello contro l’HPV è raccomandato a ragazzi e uomini attorno agli 11-12 anni. Per e malattie come clamidia, sifilide e gonorrea vi sono vaccini sono in fase di sperimentazione clinica, che potrebbero diventare disponibili nei prossimi anni. Ulteriori vaccini sono in corso di sviluppo, per esempio per la prevenzione del virus HIV e dell’Herpes simplex.
Per tutte le MST attualmente non prevenibili né curabili è fondamentale agire tramite i comportamenti, avendo una vita sessuale consapevole e attenta, curando l’igiene intima e facendo attenzione ai cambiamenti del corpo. In caso di dubbi è utile parlare apertamente con il partner e con il proprio medico.