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I gas del nostro corpo

Nei polmoni, nell’intestino…persino nelle articolazioni: ecco in quali distretti del nostro organismo troviamo sostanze gassose. E quali funzioni hanno.

Non siamo solo esseri “in carne e ossa”: oltre alle parti solide e liquide, nel nostro organismo sono presenti anche svariate sostanze gassose. Molte vi si trovano per motivi fisiologici, ma può capitare che determinati gas siano la spia di problemi a cui è importante porre rimedio. Esploriamo in quali organi e tessuti (alcuni più intuitivi di altri) il corpo umano ospita dei gas.

A pieni polmoni

Non stupisce che i polmoni e più in generale l’apparato respiratorio siano tra le sedi principali dove albergano le sostanze gassose. La funzione fondamentale di questo apparato è, infatti, proprio di assorbire ossigeno ed eliminare anidride carbonica, tramite la respirazione. In cosa consiste questo processo? Quando inspiriamo, l’ossigeno inalato entra nei polmoni e in particolare raggiunge gli alveoli, le unità funzionali di questi organi, nei quali si realizza lo scambio di gas respiratori. L’ossigeno si sposta dagli alveoli al sangue, mentre l’anidride carbonica fa il percorso inverso, per poi essere eliminata con l’espirazione.

La presenza di gas in zone limitrofe ai polmoni può, invece, non essere una buona notizia. Per esempio, quando c’è aria nello spazio pleurico, ossia lo spazio tra i foglietti di tessuto pleurico che rivestono polmoni e gabbia toracica, ci troviamo di fronte a una condizione patologica chiamata pneumotorace. La presenza di quest’aria può provocare un collasso del polmone, per cui a volte è necessario praticare un drenaggio toracico per farla fuoriuscire.

Gas in circolo

L’ossigeno giunge al sangue attraverso gli alveoli polmonari tramite l’ematosi, un processo di cui è possibile controllare l’efficienza con un particolare test del sangue. Tale esame si chiama emogasanalisi e consiste nella misurazione e valutazione di alcuni parametri. Fra questi vi sono la pressione parziale dell’ossigeno, che indica quanto è efficace il passaggio dell’ossigeno dall’aria inspirata al sangue, e la pressione parziale dell’anidride carbonica, che dice quanto è adeguata la fuoriuscita di anidride carbonica in seguito all’espirazione. Si misurano, inoltre, il contenuto totale di ossigeno, la concentrazione di anidride carbonica, il rapporto cosiddetto P/F (che serve a valutare l’eventuale presenza di un’insufficienza respiratoria), il pH sanguigno, i livelli di bicarbonato, l’equilibrio acido-base, l’eventuale eccesso di basi, la concentrazione di alcuni elettroliti e lattati. Un altro valore utile da conoscere è la saturazione di ossigeno, che indica la quantità di ossigeno legata all’emoglobina e che consente di capire se ci si trova o meno in uno stato di ipossiemia, o di carenza di ossigeno nel sangue. L’emogasanalisi è importante per il monitoraggio di molte condizioni patologiche, come malattie respiratorie, cardiache, metaboliche (ma anche, in generale, per verificare lo stato di salute di una persona). Tra queste c’è l’embolia gassosa, un’interruzione del flusso sanguigno da parte di bolle di gas, che può avere conseguenze gravi, tra cui l’ictus.

Reazioni di pancia

Il gas è abitualmente presente anche nell’apparato digerente, dal quale viene espulso attraverso la bocca, con l’eruttazione, o tramite l’ano (in questo caso si parla di flato). La presenza di aria è in questo caso inevitabile perché, mentre si mangia ne viene sempre ingerita una certa quantità (anche in forma di bolle di anidride carbonica, attraverso le bevande gassate), che verrà espulsa in vari momenti. Gas possono essere anche prodotti per la fermentazione di alimenti, come per esempio i legumi, da parte di batteri e altri microrganismi ospitati nel canale digerente.

La presenza di gas oltre una data soglia può dare origine a disturbi come l’eruttazione eccessiva, il meteorismo (la distensione dell’addome) e l’eccesso di flatulenza. Molto spesso si tratta solo di fastidi che è possibile mitigare o risolvere modificando le proprie abitudini alimentari o con qualche aggiustamento ad abitudini e comportamenti. Talvolta, però, questi sintomi possono essere spia di altri problemi, come per esempio le sindromi da malassorbimento, in cui le sostanze nutritive non vengono correttamente assorbite dall’intestino tenue, oppure altre patologie a carico dell’intestino o dell’ovaio. Può stupire, ma tra i sintomi dell’eccesso di gas intestinale può esserci anche un dolore al petto che può ricordare quello dovuto ai problemi cardiaci: si capisce perciò quanto sia importante chiarirne le cause con accertamenti specifici.

Dita che scrocchiano

A qualcuno forse sembrerà strano, ma anche le articolazioni presentano gas al loro interno. Secondo una tra le teorie più accreditate, questi gas sarebbero responsabili del caratteristico rumore che viene prodotto quando si scrocchiano le giunture (per esempio, quelle delle dita).

All’interno delle capsule articolari è presente il cosiddetto liquido sinoviale, che lubrifica e protegge le articolazioni. Questo liquido contiene bolle di gas come ossigeno, anidride carbonica e azoto le quali, per effetto del movimento che si fa quando si scrocchiano le articolazioni, collassano producendo rumore, secondo questa teoria. Per poter nuovamente produrre il rumore dello scrocchio in un dato punto, si dovrà attendere che il gas torni a disciogliersi nel liquido sinoviale. Altri attribuiscono invece il rumore al movimento di legamenti e tendini sotto l’effetto della pressione.

Nelle urine

Un sintomo poco conosciuto e piuttosto raro è quello della presenza di gas all’interno delle urine. Quasi sempre si tratta di un fenomeno (chiamato pneumaturia) dovuto a un collegamento anomalo tra l’intestino (dove si trova il gas) e la vescica, ovvero una fistola, che può essere a sua volta connessa a condizioni patologiche come diverticolite, cancro e altre problemi. L’eventuale gas nelle urine, da ultimo, può essere a volte il prodotto di batteri in esse presenti.

Anna Rita Longo
Insegnante e dottoressa di ricerca, membro del board dell’associazione professionale di comunicatori della scienza SWIM (Science Writers in Italy), socia emerita del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), collabora con riviste e pubblicazioni a carattere scientifico e culturale.
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