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Scarseggiano i farmaci contro il diabete che fanno anche dimagrire

Si usano nel trattamento del diabete di tipo 2 e dell’obesità, ma il loro effetto dimagrante li ha resi celebri e per questo molti li acquistano anche senza prescrizione. Il forte interesse per questi farmaci è un problema per i pazienti che non ne possono fare a meno e per i quali la domanda in eccesso sta causando difficoltà di rifornimento delle famacie. Ma problemi altrettanto seri potrebbero insorgere in chi li usa senza aver consultato un medico, per i possibili rischi ed effetti avversi.

Tra il 2018 e il 2023 è cresciuto enormemente l’interesse nei confronti della semaglutide, il principio attivo di alcuni farmaci contro il diabete. Sui social media, VIP come Elon Musk e Khloé Kardashian, insieme ad altri utenti meno famosi, hanno raccontato con gioia di aver perso peso e di non sentire più il bisogno compulsivo di mangiare continuamente grazie al farmaco iniettabile dal nome commerciale Ozempic®, usato abitualmente per il trattamento del diabete. Accanto ai commenti entusiasti non mancano le lamentele: per alcuni il medicinale può, per esempio, peggiorare il tono dell’umore e la qualità del sonno.

La semaglutide si trova anche in altri farmaci con dosi diverse. Uno di questi è conosciuto con il nome commerciale di Wegovy®, e in Unione Europea la sua vendita è stata autorizzata dall’Agenzia europea dei medicinali (EMA) nel 2022 per il trattamento dell’obesità o di persone sovrappeso con almeno un altro disturbo associato al peso, per esempio malattie cardiovascolari. Meno nota è la semaglutide in compresse, venduta con il nome commerciale Rybelsus®, che l’EMA aveva autorizzato per i Paesi dell’UE nel 2020. Vi è poi la liraglutide, una molecola simile, impiegata nei farmaci dai nomi commerciali Saxenda® e Victoza® per il trattamento dell’obesità o del diabete.

Tutti questi farmaci sembrano essere molto efficaci per le indicazioni autorizzate grazie al loro meccanismo d’azione. Infatti, si tratta di agonisti dei recettori di GLP-1, ovvero molecole che hanno una struttura simile al GLP-1 (glucagon-like peptide 1), un ormone prodotto a livello intestinale. A causa di questa somiglianza molecolare all’ormone, riescono a legarsi ai recettori che normalmente legano GLP-1 e ne mimano gli effetti: diminuzione della glicemia (la concentrazione di zucchero nel sangue), aumento del senso di sazietà e riduzione del senso di fame. In particolare, GLP-1 fa aumentare il rilascio di insulina, un ormone che a sua volta abbassa i livelli di zuccheri nel sangue, e riduce la concentrazione di glucagone, che invece aumenta la glicemia. Sono meno chiari i meccanismi con cui gli agonisti dei recettori di GLP-1 influenzano il senso di sazietà, anche se sembra che vi siano recettori di GLP-1 in alcune parti del sistema nervoso deputate al controllo dell’appetito.

Quindi, gli agonisti dei recettori di GLP-1 sono una risorsa per il controllo della glicemia nei pazienti diabetici. Inoltre, riducendo il peso, possono contribuire a prevenire il diabete di tipo 2, dato che l’obesità è uno dei principali fattori di rischio di questa malattia. L’improvvisa popolarità di questi farmaci in chi non ha patologie che ne giustifichino l’assunzione ha così creato diversi problemi.

La corsa al dimagrimento e la carenza di farmaci

Nell’ultimo anno, Ozempic® e Wegovy® hanno visto quasi un raddoppio delle vendite grazie ai VIP che ne hanno parlato e alla diffusione virale di informazioni sui social network grazie ad hashtag virali come #ozempicweightloss. Una corsa all’acquisto che ha portato le scorte di questi farmaci a essere a rischio di esaurimento. Lo hanno annunciato sia l’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, sia l’AIFA per l’Italia: “L’aumento della domanda complessiva dei farmaci agonisti iniettabili del recettore del GLP-1 Ozempic® (semaglutide) e Victoza® (liraglutide), insieme alle limitazioni di capacità produttiva in alcuni dei nostri siti di produzione, ha portato a una situazione di carenza”.

Le autorità prevedono che i due farmaci saranno disponibili a intermittenza per il 2024. Una situazione che costringerà alcuni pazienti che ne avrebbero davvero bisogno a ritardare l’inizio del trattamento: “Nessun nuovo paziente dovrebbe iniziare il trattamento con Victoza® almeno fino al secondo trimestre del 2024, quando si prevede che la distribuzione si normalizzerà; il prodotto disponibile dovrà essere utilizzato solo per continuare il trattamento dei pazienti attualmente già in terapia”. In caso di indisponibilità, i medici dovranno trovare delle alternative per chi già lo assume.

Per ridurre il problema, le autorità di alcuni Paesi stanno limitando la possibilità di prescrizione del farmaco. In Gran Bretagna e in Belgio, per esempio, Ozempic® potrà essere prescritto solo alle persone con diabete di tipo 2.

Le truffe

La carenza di scorte di questi farmaci ha favorito modi alternativi per procurarseli. Per esempio, in Irlanda le importazioni illegali sembrano essere aumentate di 7 volte tra gennaio e luglio 2023. Ma le truffe sono dietro l’angolo: in tutta Europa è possibile acquistare miscele potenzialmente pericolose spacciate per il composto originale. In Austria alcune persone sono state ricoverate per attacchi convulsivi dovuti all’assunzione di una versione contraffatta di Ozempic®, che conteneva in realtà insulina. I responsabili sembrano essere alcuni fornitori in Austria e Germania e i prodotti sono stati rintracciati anche presso grossisti in altri Paesi. L’istituto federale per i farmaci e i dispositivi medici tedesca (Bundesinstitut für Arzneimittel und Medizinprodukte), l’equivalente tedesco di AIFA, sul proprio sito fornisce alcuni esempi di dispositivi contraffatti per l’uso di questi farmaci, consigliando di tenere a mente le caratteristiche dei prodotti ufficiali e verificati.

Altre “penne” contraffatte sono state trovate presso alcuni stabilimenti termali, che promettono formule personalizzate ma in realtà potenzialmente pericolose. Anche se i dispositivi incriminati finora trovate sono stati sequestrati, l’episodio mostra quanto sia importante prestare attenzione all’affidabilità della provenienza dei prodotti.

Semaglutide, liraglutide ed effetti avversi

Ogni anno milioni di pazienti assumono farmaci con principio attivo semaglutide o liraglutide. Per questo, si conoscono bene i loro principali effetti collaterali, come nausea, costipazione, dolore addominale e diarrea. Ma altre segnalazioni di effetti più rari di chi assume i farmaci vengono tenute in considerazione dalle autorità di farmacovigilanza, che possono svolgere ulteriori accertamenti. È quello che sta accadendo in questi mesi.

In particolare, a indagare su queste recenti segnalazioni è il comitato per la sicurezza dell’EMA, il PRAC. Dal 3 luglio 2023 l’ente ha sottoposto a una revisione gli agonisti del GLP-1, in seguito alla pubblicazione dei risultati di uno studio che suggerivano fossero associati a un potenziale aumento del rischio di cancro alla tiroide. Nelle conclusioni, pubblicate a ottobre 2023, il PRAC ha dichiarato che alla luce delle prove disponibili non è possibile stabilire un legame causale tra semaglutide, liraglutide e analoghi e il tumore alla tiroide.

Ancora in corso è, invece, l’indagine del PRAC su circa 150 segnalazioni di casi di autolesionismo e pensieri suicidi che sono stati attribuiti all’assunzione di semaglutide e liraglutide. Per capire se queste molecole possano effettivamente aumentare il rischio di autolesionismo o suicidio occorrono infatti studi approfonditi, perché malattie metaboliche, depressione e farmaci possono influenzarsi a vicenda in modo difficile da indagare. Inoltre, ci sono sempre le differenze individuali da tenere in considerazione.

Gli agonisti dei recettori di GLP-1 potrebbero provocare anche altri effetti avversi. Per esempio, alcuni pazienti hanno segnalato come possibile effetto avverso degli agonisti dei recettori di GLP-1 la gastroparesi, ovvero un blocco nei movimenti digestivi dello stomaco che fa sì che il bolo ci rimanga a lungo. Un effetto che può anche ritardare l’assimilazione di alcuni farmaci. Inoltre, a causa di questo fenomeno, secondo l’American Society of Anesthesiologists i pazienti dovrebbero interrompere l’assunzione di questi medicinali 7 giorni prima di un’operazione chirurgica per evitare episodi di vomito nel corso dell’intervento anche se digiunano il giorno precedente.

A inizio novembre 2023 ha anche fatto scalpore la vicenda di Trish Webster, una cinquantaseienne australiana morta per un disturbo gastrointestinale. La donna aveva assunto sia Ozempic® sia Saxenda® per 5 mesi, per perdere peso in vista del matrimonio della figlia. Il marito, che ha assistito la donna prima del decesso, ha suggerito che i farmaci potrebbero aver avuto un ruolo nella malattia, anche se il nesso causale resta da accertare.

Possibili conseguenze nelle persone non obese o non diabetiche

I dati sull’uso di agonisti dei recettori di GLP-1 nelle persone che non sono obese e non hanno il diabete sono ancora pochi e non consentono per ora di prevedere quali effetti avversi potrebbero emergere. Ma è comunque consigliato prestare attenzione ad assumere questi farmaci in concomitanza con insulina o sulfaniluree, che stimolano la secrezione dell’insulina: insieme, queste molecole potrebbero far abbassare troppo la glicemia, provocando ipoglicemia. In base a quanto diminuiscono i livelli di zuccheri nel sangue, l’ipoglicemia può provocare sintomi lievi o più gravi, fino alla perdita di coscienza.

Per i pazienti diabetici, l’ipoglicemia è un rischio importante e può persino risultare fatale, soprattutto se si verifica nel sonno: per questo monitorano la glicemia, anche con strumenti di segnalazione elettronica. Ma l’ipoglicemia è una possibilità concreta anche per le persone non diabetiche (che quindi non necessitano di abbassare i livelli di zuccheri nel sangue) che fanno uso di agonisti dei recettori di GLP-1.

Nelle persone normopeso che assumono gli agonisti dei recettori di GLP-1 sono da accertare anche gli effetti a lungo termine. Per esempio, il farmaco potrebbe perdere di efficacia con il tempo o influenzare il comportamento alimentare in modi ancora poco prevedibili. È fondamentale, quindi, effettuare ulteriori studi.

Cosa accadrà?

In merito alla carenza dei farmaci contenenti agonisti dei recettori di GLP-1, a marzo 2023 l’AIFA sottolineava: “Ozempic® è indicato esclusivamente per il trattamento di adulti affetti da diabete mellito di tipo 2 non adeguatamente controllato, in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico. Ogni altro utilizzo, inclusa la gestione del peso, rappresenta un uso off-label [cioè al di fuori delle indicazioni autorizzate, NdR] e attualmente mette a rischio la disponibilità di Ozempic® per la popolazione indicata”. Il controllo della glicemia nelle persone con diabete è invece fondamentale, perché l’iperglicemia può comportare gravi problemi di salute, tra cui coma, danni al cuore, ai reni e ai nervi.

Nel frattempo stanno emergendo alcune alternative. Sui social sta già diventando celebre la tirzepatide, con il nome commerciale Mounjaro®, che attiva sia i recettori di GLP-1 sia i recettori di una molecola con effetti analoghi, il GIP (o polipeptide insulinotropico glucosio dipendente). In Europa ha ricevuto parere favorevole dall’EMA a inizio novembre 2023 per il trattamento del diabete di tipo 2 e dell’obesità o il sovrappeso con altri disturbi legati al peso e l’approvazione potrebbe seguire a breve. Sono poi in sperimentazione molecole simili, come la retatrutide. Tuttavia, è importante che le persone che non hanno una necessità accertata clinicamente di usarli non usino nessuno di questi farmaci, per evitare possibili rischi per la salute e perché possano, invece, essere trattate le persone obese o diabetiche.

Jolanda Serena Pisano
Dopo una laurea triennale in scienze biologiche e la laurea magistrale in Evoluzione del comportamento animale e dell'uomo presso l'Università degli studi di Torino, ha conseguito il master in comunicazione della scienza MaCSIS dell'Università degli studi di Milano-Bicocca. Si occupa di comunicazione della scienza dal 2019, principalmente come redattrice di contenuti per siti rivolti a pubblici vari e per eventi rivolti ai professionisti della salute. Nel 2023 è diventata Caporedattrice di BioPills, associazione senza scopo di lucro di divulgazione scientifica. Per AIRC, in qualità di Scientific Communication and Dissemination Specialist, redige e revisiona testi, è responsabile editoriale del sito WonderWhy.it e cura la comunicazione di progetti di ricerca europei.
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