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No, non stiamo sconfiggendo la fame nel mondo

Il numero delle persone colpite da fame, malnutrizione e insicurezza alimentare continua a crescere. Ecco quali sono le proposte delle organizzazioni internazionali che si occupano del problema per rendere accessibile il costo di una dieta nutriente e sostenibile.

Non arrivano buone notizie dall’ultimo rapportoThe State of Food Security and Nutrition in the World” sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo. Il rapporto è stato pubblicato a luglio 2022 congiuntamente da organizzazioni appartenenti alle Nazioni unite (ONU). tra cui l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), il Fondo delle nazioni unite per l’infanzia (UNICEF), il World Food Programme (WFP) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Il rapporto annuale serve a fare il punto sugli eventuali progressi compiuti al fine di ridurre o eliminare la fame nel mondo. Questa sfida globale fa anche parte dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sempre dell’ONU, che alla luce dei nuovi dati appare più difficile da perseguire. A livello mondiale è infatti cresciuto il numero delle persone che soffrono la fame: si stima che nel 2021 siano state 828 milioni, circa 150 milioni in più dall’inizio della pandemia di Covid-19.

Il mondo alle prese con la fame

Nel rapporto del 2022 si segnala che:

  • il 9,8 per cento della popolazione mondiale soffre la fame (rispetto all’8 per cento nel 2019 e al 9,3 per cento nel 2020).
  • Circa il 29,3 per cento (2,3 miliardi di persone) vive in condizioni di insicurezza alimentare (moderata o grave), 350 milioni in più rispetto al periodo pre-Covid. E quasi 924 milioni di persone (l’11,7 per cento della popolazione mondiale) hanno dovuto affrontare gravi livelli di insicurezza alimentare (un aumento di 207 milioni in due anni);
  • È cresciuto il divario di genere: nel mondo nel 2021 il 31,9 per cento delle donne ha sofferto di insicurezza alimentare moderata o grave, rispetto al 27,6 per cento degli uomini (un divario di oltre 4 punti percentuali a fronte dei 3 del 2020).
  • Quasi 3,1 miliardi di persone non hanno avuto accesso a una dieta sana nel 2020 (112 milioni in più rispetto al 2019).
  • Circa 45 milioni di bambini con meno di cinque anni hanno sofferto di deperimento, forma severa di malnutrizione che aumenta il rischio di morte.
  • In circa 149 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni sono stati riscontrati deficit di sviluppo a causa di carenze croniche di nutrienti essenziali nella loro dieta; 39 milioni invece erano in sovrappeso.

Fame e malnutrizione uccidono

“Ogni anno muoiono 11 milioni di persone a causa di diete non salutari” ha dichiarato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “E la situazione non potrà che peggiorare con l’aumento dei prezzi del cibo.”

“Sono cifre deprimenti per l’umanità. Continuiamo ad allontanarci dal nostro obiettivo di porre fine alla fame entro il 2030” ha puntualizzato il presidente dell’IFAD Gilbert F. Houngbo.

Non usa mezzi termini nemmeno il direttore esecutivo del World Food Programme, David Beasley: “Esiste il pericolo reale che questi numeri salgano ancora di più nei prossimi mesi. I picchi globali dei prezzi di cibo , carburante e fertilizzanti a cui stiamo assistendo a seguito della crisi in Ucraina minacciano di far precipitare nella carestia diversi Paesi nel mondo”.

Ucraina e Russia sono infatti due dei maggiori produttori mondiali di cereali, olio di semi e fertilizzanti. Gli effetti della guerra si aggiungono a quelli della pandemia di Covid-19 e ai cambiamenti climatici, che stavano già avendo un pesante impatto sulla sicurezza alimentare e la nutrizione a livello globale.

Purtroppo, la combinazione di questi fattori sta portando la fame e la malnutrizione a livelli mai raggiunti prima. Se, infatti, negli ultimi trent’anni c’è stata una costante riduzione della mortalità per malnutrizione tra i bambini sotto i 5 anni, fino a raggiungere uno storico picco verso il basso nel 2019, adesso le Agenzie Onu lanciano l’allarme perché la tendenza si sta invertendo. Il pianeta sta affrontando la più grave emergenza alimentare del XXI secolo e le aree del mondo in “emergenza fame” sono sempre più ampie e diffuse, con la malnutrizione che colpisce centinaia di milioni di bambini.

“È fondamentale, quindi” sottolineano i capi delle cinque agenzie ONU, nella prefazione del rapporto, “intraprendere azioni più coraggiose per rafforzare la resilienza alle crisi future.” E a proposito di futuro, le proiezioni indicano che, nel 2030, quasi 670 milioni di persone (l’8 per cento della popolazione mondiale) dovranno ancora affrontare la fame, anche prendendo in considerazione una ripresa economica globale. Si tratta di un numero simile al 2015, quando l’obiettivo di porre fine alla fame, all’insicurezza alimentare e alla malnutrizione entro la fine di questo decennio fu lanciato nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Ripensare il sostegno al settore alimentare

Il rapporto esamina i modi in cui i governi possono intervenire per ridurre il costo di diete salutari, tenendo conto delle limitate risorse pubbliche disponibili in molte parti del mondo.

Si suggerisce, per esempio, di indirizzare il sostegno al settore alimentare e agricolo in modo tale da promuovere la produzione di alimenti caratteristici di una dieta sana e il cui consumo pro capite è ancora al di sotto dei livelli raccomandati. Si tratta principalmente di frutta, verdura e legumi. In questo modo si incentiverebbero la produzione, la distribuzione e il consumo di cibi nutrienti, così da contribuire a rendere meno costose, più accessibili e più eque le diete salutari.

Simona Regina
Giornalista professionista, lavora come freelance nel campo della comunicazione della scienza. Scrive di salute, innovazione e questioni di genere e al microfono incontra scienziati e scienziate per raccontare sfide e traguardi della ricerca. People Science & the City è tra le trasmissioni che ha curato e condotto su Radio Rai del Friuli Venezia Giulia. Elogio dell'errore la sua ultima avventura estiva. Su Rai Play Radio il podcast che ha realizzato per Esof2020 che racconta Trieste città europea della scienza: Magazzino 26. Ogni anno si unisce all'equipaggio del Trieste Science+Fiction Festival per coordinare gli Incontri di futurologia, quest'anno approdati sul web come Mondofuturo.
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