TORNA ALLE NEWS

5 cose da sapere sulla vitiligine

In occasione della Giornata mondiale della vitiligine facciamo il punto su una condizione che può avere anche un importante impatto psicologico sulle persone colpite.

 

Il 25 giugno di ogni anno si celebra la Giornata mondiale della vitiligine, con lo scopo di diffondere informazione e consapevolezza su un problema della pelle che può avere un impatto importante sulla qualità della vita delle persone colpite. La data è stata scelta in memoria del cantante Michael Jackson, mancato il 25 giugno 2009, la cui vitiligine iniziò a manifestarsi nei primi anni Ottanta. Ma cos’è la vitiligine e perché è importante saperne di più?

 

1) Che cos’è la vitiligine

La vitiligine è un disturbo cronico della pelle caratterizzato dalla perdita di pigmentazione. È dovuta alla distruzione o al malfunzionamento dei melanociti, le cellule della pelle che producono le melanine, i pigmenti che rendono scuri la pelle, i peli e gli occhi.

Le cause della vitiligine non sono state ancora totalmente comprese e questo rappresenta un ostacolo nell’individuazione di una terapia, ma si pensa che sia un disturbo dovuto a un complesso intreccio di fattori. Si ritiene probabile che la vitiligine abbia un’origine autoimmune, ovvero che il sistema immunitario della persona attacchi e distrugga per errore i melanociti. È poi possibile che ci sia una sorta di predisposizione genetica, poiché è presente una componente di familiarità, cioè è più probabile che la vitiligine si sviluppi se ne è già colpito un parente stretto. Sembra poi esserci anche un coinvolgimento di fattori endocrini e metabolici.

Sono note diverse comorbidità, ovvero malattie associate di frequente alla vitiligine, spesso anch’esse di origine autoimmune. Tra queste vi sono, per esempio, il diabete di tipo 1, il morbo di Addison, le tiroiditi autoimmuni, il lupus eritematoso sistemico e l’alopecia aerata.

È importante ricordare che la vitiligine non è contagiosa, quindi il contatto, anche stretto, con una persona affetta non comporta alcun rischio di trasmissione.

 

2) Come si manifesta

La vitiligine si manifesta attraverso la perdita di pigmentazione che colpisce alcune zone del corpo, che appaiono più chiare o bianche. Oltre alla pelle, talvolta la vitiligine interessa anche i capelli, i peli o gli occhi.

Le manifestazioni sono diverse, in base al tipo di vitiligine. La forma più diffusa (circa il 90 per cento dei casi) è quella bilaterale, in cui le aree depigmentate, che assumono l’aspetto di macchie, sono disposte in modo simmetrico sulla parte destra e sinistra del corpo. La vitiligine segmentale presenta, invece, macchie su un solo lato, con una disposizione che sembra seguire un percorso; vi sono poi delle forme miste, che hanno dapprima l’aspetto di una vitiligine segmentale e in seguito si estendono in forma bilaterale. La vitiligine perinevica è, invece, caratterizzata da una macchia bianca intorno a un neo che si trova sulla pelle.

Le zone depigmentate, prive della protezione rappresentata dalla melanina, sono molto sensibili agli effetti negativi dei raggi solari, quindi vanno protette con particolare cura dal sole, con creme solari e abiti adeguati.

 

3) Quante persone colpisce

Secondo le stime, la vitiligine colpisce l’1-2 per cento circa della popolazione mondiale. Tutte le età possono essere interessate, anche se solitamente l’esordio avviene tra i 10 e i 30 anni. In Italia si stima che il disturbo interessi circa 330.000 persone. Si pensa, però, che la vitiligine sia sottodiagnosticata: alcune persone potrebbero sentirsi imbarazzate nel mostrare le macchie tipiche di questa condizione, mentre altre potrebbero considerarla un disturbo secondario e non meritevole di segnalazione al medico.

 

4) L’impatto psicologico

Come riferiscono le associazioni che riuniscono le persone affette da vitiligine, l’impatto psicologico di questa condizione può essere intenso, soprattutto quando le macchie si estendono in zone molto visibili. Il sostegno di un professionista della salute mentale può essere, per questo, un valido aiuto. Una parte delle conseguenze psicologiche è dovuta a pregiudizi legati alla disinformazione. Per questo sono molto importanti le campagne divulgative volte a sfatare i miti più diffusi e a evitare la discriminazione delle persone colpite. I social network possono aiutare a veicolare messaggi di questo tipo, anche attraverso la testimonianza di personaggi famosi, come Luca Marin e Winnie Harlow, che hanno deciso di parlare dell’impatto della vitiligine sulla loro vita. Un altro esempio in voga sui social è il movimento della “skin positivity”, creato con l’obiettivo di accettare le cosiddette imperfezioni della pelle.

 

5) La terapia

Non sono note terapie in grado di eliminare la vitiligine, anche se è possibile intervenire sulle zone depigmentate per cercare di migliorare la situazione. In alcuni casi i medici possono prescrivere, a livello locale, creme al cortisone, inibitori della calcineurina e analoghi della vitamina D (calcipotriolo). La stimolazione della produzione della melanina può essere attuata con la fototerapia con luce UV, con caratteristiche stabilite in base al tipo di vitiligine trattato. Per forme particolarmente aggressive sono a volte prescritti trattamenti sistemici, per esempio con immunosoppressori. Per alcune forme resistenti si può adoperare una terapia chirurgica attraverso l’autotrapianto di melanociti, una tecnica complessa che necessita di un centro autorizzato e altamente specializzato. È stato inoltre recentemente approvato l’uso di un farmaco specifico, il ruxolitinib in crema. Sono oggetto di studio altre terapie, per esempio con anticorpi monoclonali.

Nella gestione quotidiana è possibile nascondere le macchie attraverso il camouflage, usando prodotti cosmetici appositamente studiati.

 

Anna Rita Longo
Insegnante e dottoressa di ricerca, membro del board dell’associazione professionale di comunicatori della scienza SWIM (Science Writers in Italy), socia emerita del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), collabora con riviste e pubblicazioni a carattere scientifico e culturale.
share