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5 cose da sapere sulla malattia di Raynaud

Cos’è, come si manifesta, cosa può nascondere e altre informazioni su un problema che è importante non trascurare.

Per alcune persone l’abbassamento delle temperature coincide con il manifestarsi o l’intensificarsi di un disturbo che colpisce soprattutto le mani e che è chiamato malattia di Raynaud (o anche fenomeno di Raynaud). Il suo nome deriva dal medico francese, Auguste Gabriel Maurice Raynaud, che aveva descritto per primo il problema nel 1862. Soffermiamoci su alcuni aspetti di questa condizione clinica per conoscerla meglio e vediamo perché è sempre importante conoscerne l’origine.

1. Che cos’è la malattia di Raynaud

La condizione è caratterizzata da un’alterazione della circolazione del sangue che si presenta in forma di vasospasmo, cioè una contrazione dei vasi sanguigni, che colpisce soprattutto le estremità del corpo, come mani e piedi, o anche altre zone, per esempio il naso e le orecchie. Quando si abbassa la temperatura, o in seguito a uno stress emotivo, i capillari di queste parti del corpo, restringendosi, provocano una riduzione del flusso sanguigno e, di conseguenza, anche del trasporto di ossigeno nei tessuti.

2. Come si manifesta

Nelle zone del corpo colpite (per esempio, nelle mani) si possono notare alcuni caratteristici cambiamenti dell’aspetto. In un primo momento, la riduzione del flusso sanguigno può provocare un tipico pallore e, per esempio, far apparire alcune dita più chiare, quasi bianche. Col tempo le zone colpite possono apparire cianotiche, ovvero di colorito bluastro, in quanto il sangue povero di ossigeno è di colore più scuro. Nei casi più gravi (per esempio quando il fenomeno è legato ad altre malattie), compaiono ulcere e zone necrotiche.

Le manifestazioni sono generalmente accompagnate da una sensazione di freddo, di intorpidimento o di pressione. Quando la circolazione riprende, le mani possono apparire rosse, gonfie e si possono avvertire bruciore, formicolio, prurito o vero e proprio dolore. Il fenomeno può avere intensità e frequenza variabili e durare da pochi secondi a molte ore.

3. Quante persone colpisce

Secondo le stime più accreditate, la malattia di Raynaud interessa circa il 3-5 per cento della popolazione. Le donne sono più colpite degli uomini e le persone giovani più degli anziani. Anche pianisti o suonatori di flauto e altri professionisti esposti spesso a vibrazioni sono più a rischio.

4. Da che cosa è causato e come si approfondisce la diagnosi

È sempre importante approfondire la natura del disturbo. Esistono, infatti, almeno due tipi di sindrome di Raynaud. Nella maggior parte dei casi, si stima in più dell’80 per cento, ci troviamo di fronte al fenomeno di Raynaud primario, ovvero quello di causa sconosciuta che non nasconde altre condizioni cliniche o malattie e che sembra essere legato all’esposizione al freddo o a stress emotivi. La forma secondaria può essere invece la spia di altre malattie che è importante curare. Tra le cause del fenomeno di Raynaud secondario ci sono infatti diverse patologie, spesso di origine autoimmune, che colpiscono il tessuto connettivo. Tra i diversi tipi si possono citare, per esempio, la sclerosi sistemica (o sclerodermia, che è la causa più frequente del fenomeno di Raynaud secondario), l’artrite reumatoide, la sindrome di Sjögren e il lupus eritematoso sistemico. Ci sono poi malattie endocrine come l’ipotiroidismo, disturbi ematologici, alcune patologie neoplastiche, disturbi neurologici come la sindrome del tunnel carpale e malattie vascolari. Il fenomeno di Raynaud secondario può infine essere legato a traumi o all’uso di alcuni farmaci, come alcuni usati per trattare disturbi cardiaci.

Per comprendere se ci si trova di fronte alla forma primaria o secondaria, i medici valutano con attenzione la storia clinica dei pazienti, le manifestazioni del fenomeno ed eventuali altri segni e sintomi presenti. Solitamente sono anche eseguiti degli esami del sangue che approfondiscono fattori legati alle malattie autoimmuni del tessuto connettivo e un esame detto capillaroscopia periungueale, con cui si valuta lo stato dei capillari alla base delle unghie delle mani. Alcune associazioni scientifiche che si occupano di patologie come la sclerosi sistemica offrono anche utili informazioni ed esami di screening, come la capillaroscopia, per la diagnosi del fenomeno di Raynaud.

5. Come si cura

Il fenomeno di Raynaud primario, in molti casi, non necessita di una vera e propria terapia, ma si può ridurre il fastidio o il dolore collegato ai sintomi evitando le cause scatenanti, come gli sbalzi termici, il fumo e altro. Talvolta può essere prescritta anche una terapia farmacologica, in genere con i calcio-antagonisti, medicinali che dilatano i vasi sanguigni. Se, invece, gli approfondimenti diagnostici indicano che ci si trova di fronte al fenomeno di Raynaud secondario, insieme all’intervento sui sintomi di questa condizione, si seguirà tutto l’iter terapeutico relativo alla malattia alla quale è associato.

Anna Rita Longo
Insegnante e dottoressa di ricerca, membro del board dell’associazione professionale di comunicatori della scienza SWIM (Science Writers in Italy), socia emerita del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), collabora con riviste e pubblicazioni a carattere scientifico e culturale.
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