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5 cose da sapere sull’orticaria

Cos’è di preciso l’orticaria? Quali sono le sue cause? Ne esistono di diversi tipi? E come si cura questo disturbo? Queste e altre curiosità su un problema molto diffuso che colpisce almeno il 20 per cento della popolazione.

I sintomi dell’orticaria possono includere bolle sulla pelle, prurito e un fastidio più o meno intenso ed esteso, a seconda di dove e quanto in profondità sulla pelle siano localizzati i cosiddetti ponfi, ossia le piccole lesioni del derma che caratterizzano questo problema. Ma quali altre caratteristiche ha l’orticaria? Vediamole insieme in cinque punti.

1. Che cos’è l’orticaria?

L’orticaria è una fastidiosa eruzione cutanea che colpisce circa il 20 per cento della popolazione almeno una volta nella vita. Alcune persone, dopo aver mangiato determinati alimenti, come per esempio noccioline o gamberetti, sviluppano chiazze sulla pelle che in breve tempo scompaiono. In altre, invece, i sintomi possono persistere nel tempo, fino a compromettere la qualità della vita. Il prurito, per esempio, può avere un impatto negativo sulla qualità del sonno, nonché creare, alla lunga, ansia e disagi sociali, con potenziali ripercussioni sul rendimento scolastico e lavorativo.

L’orticaria, specie se cronica, non causa in genere rischi di anafilassi, ossia di improvvisa reazione allergica grave. Che siano di breve durata, acuti o cronici, i ponfi da orticaria non sono infatti solitamente pericolosi, anche se è bene non trascurare qualsiasi gonfiore alla gola e altri sintomi che limitano la respirazione.

Quando le lesioni non si limitano allo strato più superficiale della pelle, ma interessano anche le mucose (per esempio quelle delle palpebre) e gli strati più profondi dell’epidermide, si parla di angioedema.

2. Quali sono le cause dell’orticaria?

L’eruzione che compare sulla pelle con l’orticaria è una risposta infiammatoria della cute e delle mucose all’esposizione a una delle innumerevoli sostanze che possono innescare le reazione. Tra questi vi sono in particolare alimenti come i crostacei, le arachidi, le noci, le uova. Anche alcuni farmaci possono causare l’orticaria, in particolare antibiotici come la penicillina, l’acido acetilsalicilico, l’ibuprofene, il naprossene, e farmaci contro l’ipertensione. Possono avere un ruolo nell’innesco della reazione anche le punture e i morsi di insetti e il contatto con alcuni comuni allergeni, fra cui il polline, il pelo di animale e il lattice. Qualunque sia la sostanza scatenante, l’orticaria di solito si manifesta con macchie pruriginose che possono trasformarsi in rigonfiamenti rossi.

Altri fattori che possono favorire le manifestazioni di orticaria sono lo stress emotivo, l’esposizione a stimoli fisici e meccanici (tra i primi, il freddo, il caldo, la luce solare; tra i secondi, la pressione o lo sfregamento sulla pelle e l’esercizio fisico). L’orticaria può essere anche una delle conseguenze di alcune condizioni mediche, come le malattie autoimmuni, le patologie della tiroide, e le infezioni batteriche o virali.

Qualunque sia la causa, la comparsa dell’orticaria è in tutti i casi mediata dal rilascio di istamina da parte dai mastociti. Questi ultimi sono cellule del sistema immunitario che normalmente si occupano di proteggere l’organismo da agenti esterni. La risposta difensiva dei mastociti è perlopiù diretta contro microrganismi e altre molecole estranee. I mastociti sono tuttavia noti per il loro ruolo cruciale nelle allergie: quando entrano in contatto con un antigene che l’organismo riconosce come un allergene, queste cellule si attivano e rilasciano istamina. Nel caso dell’orticaria, l’attivazione dei mastociti, con conseguente liberazione di istamina e di altri mediatori proinfiammatori, può essere appunto indotta da meccanismi immunologici, extra-immunologici (per esempio alimenti o veleni di origine animale) e di tipo fisico (freddo, calore ecc.).

Se la diagnosi clinica della manifestazione di orticaria è in genere semplice, la diagnosi eziologica, ossia delle cause, può essere piuttosto complessa, soprattutto nelle forme croniche, tanto che nell’80 per cento dei casi è difficile identificare con certezza l’origine.

Tenere traccia di ciò che si è mangiato, o assunto come terapia, può aiutare a scoprire se vi sia un legame tra alcuni alimenti, ingredienti o farmaci e le manifestazioni dell’orticaria. In caso di sintomi persistenti il medico chiederà informazioni sulla storia clinica, personale e familiare, sulle sostanze a cui si è esposti, sia a casa sia al lavoro, se si convive con animali domestici e quali siano i farmaci assunti di recente, per identificare appunto i fattori scatenanti. In caso essi siano identificati facilmente, il medico potrà suggerire di evitare il più possibile il contatto con tali sostanze. In altri casi, il medico suggerirà la visita con un allergologo per approfondire, con esami specifici, quali possono essere le cause.

3. Le orticarie sono tutte uguali?

Le orticarie non sono tutte uguali. In base alle linee guida proposte dalla European Academy of Allergology and Clinical Immunology, dalla Global Allergy and Asthma European Network, dall’European Dermatology Forum e dalla World Allergy Organization, se ne possono distinguere tre gruppi principali: l’orticaria spontanea (acuta o cronica), l’orticaria fisica, e altre forme (per esempio l’orticaria detta colinergica, causata dall’aumento della temperatura corporea indotto da sforzo fisico, febbre o altri tipi di stimoli).

Sulla base del decorso della malattia si distinguono invece due forme di orticaria: acuta, se ha durata inferiore alle sei settimane, e cronica, se di durata superiore.

Inoltre, sulla base della patogenesi (cioè del meccanismo che innesca la reazione infiammatoria), è possibile distinguere le forme di orticaria che possono essere causate dall’ingestione di un allergene, dalla sua iniezione, inalazione o dal contatto diretto con esso, rispetto ad altre forme di orticaria causate invece da infezioni (virali, batteriche o parassitarie), da eccessiva sudorazione, da stress o da stimoli fisici esterni, come il freddo o l’attrito sulla pelle.

L’orticaria acuta è di frequente causata da una reazione di tipo allergico, mentre la forma cronica ha spesso una causa autoimmune. Quando l’orticaria è cronica, i disturbi ricorrono in modo frequente e imprevedibile per mesi se non addirittura per anni e in genere comprendono ponfi in qualunque area del corpo, che variano di dimensioni e forma, o appaiono e sbiadiscono ripetutamente, oltre a prurito intenso e gonfiore e dolore a labbra, palpebre e gola.

4. Come si cura l’orticaria?

Per contrastare l’orticaria la strategia più comune è la prevenzione, ossia evitare per quanto possibile l’esposizione agli agenti che la scatenano.

In genere l’orticaria acuta, così come compare all’improvviso, si risolve spontaneamente entro pochi giorni o al massimo in poche settimane. A seconda dei casi può non essere necessario alcun trattamento o possono essere sufficienti degli impacchi freddi per alleviare il prurito. Se il prurito è invece intenso, il medico può consigliare farmaci antistaminici per ridurre il fastidio.

Una volta che invece l’orticaria si è scatenata, può capitare che i farmaci antistaminici prescritti siano insufficienti ad alleviare i sintomi. Lo specialista può allora consigliare altri medicinali, tra i quali antinfiammatori come i corticosteroidi. In casi particolarmente severi, in cui l’orticaria si manifesta anche con l’asma, per trattare questo secondo problema può essere prescritto l’omalizumab, un farmaco che fa parte della famiglia degli anticorpi monoclonali.

5. Altre curiosità

L’orticaria può presentarsi a ogni età, con un picco di incidenza tra i 20 e i 60 anni, ed è più frequente nel sesso femminile, in particolare in forma cronica (il rapporto d’incidenza tra femmine e maschi è di 3 a 2).

Simona Regina
Giornalista professionista, lavora come freelance nel campo della comunicazione della scienza. Scrive di salute, innovazione e questioni di genere e al microfono incontra scienziati e scienziate per raccontare sfide e traguardi della ricerca. People Science & the City è tra le trasmissioni che ha curato e condotto su Radio Rai del Friuli Venezia Giulia. Elogio dell'errore la sua ultima avventura estiva. Su Rai Play Radio il podcast che ha realizzato per Esof2020 che racconta Trieste città europea della scienza: Magazzino 26. Ogni anno si unisce all'equipaggio del Trieste Science+Fiction Festival per coordinare gli Incontri di futurologia, quest'anno approdati sul web come Mondofuturo.
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