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Come funziona la donazione degli organi?

Quali tessuti e organi è possibile donare, quando si è ancora in vita e dopo il decesso, e come dichiarare le proprie volontà in Italia.

La disponibilità a donare organi e tessuti è una scelta di grande solidarietà. Solo così è infatti possibile effettuare i trapianti che ogni anno salvano la vita di migliaia di persone solo in Italia. Solo nel 2021 sono state 3.778 le operazioni di questo tipo, eseguite grazie a 1.725 donatori di organi, di cui 1.363 deceduti al momento della donazione e 362 ancora in vita (dati: Centro nazionale trapianti/Istituto superiore di sanità). Circa 8.500 sono in Italia le persone oggi in lista d’attesa per un trapianto.

Ci sono modi diversi di essere donatore: per esempio, si può scegliere di donare un tessuto o un organo sia quando si è ancora in vita sia dopo la morte. Qualunque sia la modalità scelta, la donazione di un tessuto o di un organo è per legge un atto volontario, consapevole, gratuito e anonimo. Ecco alcune informazioni per decidere in modo più consapevole.

Donare dopo la morte

Dopo la morte si possono donare, tra gli organi, il cuore, i polmoni, i reni, il fegato, il pancreas e l’intestino; tra i tessuti, la pelle, le ossa, i tendini, le cartilagini, le cornee, le valvole cardiache e i vasi sanguigni. È invece vietata per legge la donazione del cervello e delle gonadi.
Questo tipo di donazione avviene sempre e solo dopo che è stato dichiarato il decesso per morte cerebrale o cardiaca dei donatori, che rimangono collegati alle macchine in modo che siano mantenute in equilibrio le funzioni vitali degli organi e dei tessuti fino al prelievo.

I cittadini e le cittadine maggiorenni possono esprimere il proprio consenso o dissenso alla donazione di organi e tessuti dopo la morte attraverso diverse modalità. È possibile indicare la propria volontà presso l’ufficio anagrafe del proprio comune al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità, compilando il modulo dell’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (AIDO). Oppure è possibile rivolgendosi alla propria azienda sanitaria locale. O ancora, si può esprimere semplicemente il proprio consenso alla donazione di organi e tessuti su un foglio bianco (con data e firma) da custodire tra i propri documenti personali.

Se in vita non viene rilasciata alcuna dichiarazione, il prelievo di organi e tessuti è consentito solo se i familiari sono favorevoli alla donazione. In questo caso hanno diritto a dare il consenso, nell’ordine: il coniuge non separato, il convivente, i figli maggiorenni e infine i genitori. Nel caso di donazione da parte di minori, sono invece sempre entrambi i genitori a decidere.

Donare in vita

Anche in vita è possibile scegliere di donare organi per trapianti. I risultati terapeutici sono di norma migliori rispetto ai trapianti di organi da donatore deceduto. La donazione da vivente è regolamentata da una serie di leggi e protocolli.

Si possono donare, nello specifico, un rene e una porzione del fegato; la tecnica in quest’ultimo caso è definita split (dall’inglese “dividere”). A partire dal 2012, inoltre, è consentito anche il trapianto parziale tra persone viventi di polmone, pancreas e intestino, anche se il Centro nazionale trapianti precisa che donazioni di questo genere non sono ancora state effettuate in Italia.

Nel nostro Paese si eseguono in media più di 300 interventi all’anno per la donazione di rene e fegato, in genere tra consanguinei (genitori e figli), o comunque tra persone affettivamente legate. Si parla di donazione samaritana quando la donazione di rene viene fatta in favore di pazienti con i quali non si ha alcun legame parentale o affettivo. Prima della procedura, il potenziale donatore è sottoposto a un’attenta valutazione per accertare lo stato di salute psicofisico e il fatto che il consenso possa essere davvero libero e informato.

Cellule staminali

In vita, e solo in vita, è possibile donare le proprie cellule staminali emopoietiche. Si tratta dei precursori dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine, il cui trapianto è fondamentale per il trattamento di molte malattie del sangue, come per esempio la leucemia. Queste cellule si trovano nel midollo osseo, nel sangue periferico e nel sangue contenuto nel cordone ombelicale.

Per poter procedere al trapianto deve esserci compatibilità tra il donatore e il ricevente; una circostanza che si verifica una volta su quattro in ambito familiare (tra fratelli e sorelle, per esempio) e solo una su centomila tra non consanguinei. Per aumentare le probabilità di trovare donatori compatibili sono stati istituiti in tutto il mondo i Registri nazionali (qui quello italiano), che “collezionano” le caratteristiche genetiche dei potenziali donatori e garantiscono la ricerca del miglior abbinamento tra donatore e ricevente. Più chi dona è giovane e in salute, più efficaci saranno le cellule eventualmente trapiantate nel contrastare le malattie del sangue.

Giornate da ricordare

Nel 1996 il Consiglio d’Europa ha istituito lo European Organ Donation Day, al fine di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della donazione e promuovere i principi che la contraddistinguono: gratuità, libertà e anonimato dell’atto. Si tiene per convenzione il secondo sabato del mese di ottobre ed è ospitato a rotazione da uno dei paesi membri del Consiglio.

Nel nostro Paese si celebra inoltre la Giornata nazionale su donazione e trapianto di organi e tessuti. L’ultima edizione, con il motto “Donare è una scelta naturale”, si è svolta il 24 aprile 2022. L’obiettivo era informare sulle modalità di accesso alla donazione e incentivare quella contestuale al rilascio della carta d’identità: di fatto la via preferenziale, che ha fatto registrare oltre 3 milioni di dichiarazioni (e circa il 70 per cento dei consensi) solo nell’ultimo anno.

Simona Regina
Giornalista professionista, lavora come freelance nel campo della comunicazione della scienza. Scrive di salute, innovazione e questioni di genere e al microfono incontra scienziati e scienziate per raccontare sfide e traguardi della ricerca. People Science & the City è tra le trasmissioni che ha curato e condotto su Radio Rai del Friuli Venezia Giulia. Elogio dell'errore la sua ultima avventura estiva. Su Rai Play Radio il podcast che ha realizzato per Esof2020 che racconta Trieste città europea della scienza: Magazzino 26. Ogni anno si unisce all'equipaggio del Trieste Science+Fiction Festival per coordinare gli Incontri di futurologia, quest'anno approdati sul web come Mondofuturo.
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