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One Health: la salute globale è una sfida condivisa

I comportamenti e le azioni umane condizionano l’equilibrio e il benessere degli ecosistemi viventi e viceversa. Per questo occorre un approccio condiviso, coordinato e sostenibile alla salute, che consideri a livello globale il benessere a lungo termine di tutte le specie viventi.

La salute di persone, animali e piante, e quella più in generale degli ecosistemi, sono profondamente interconnesse. Tanto che ogni cambiamento nelle relazioni e nei rapporti di forza può favorire lo sviluppo e la diffusione di nuove malattie. L’approccio integrato “One Health” mira proprio a tutelare il benessere di tutti gli esseri viventi e dei luoghi in cui vivono, attraverso programmi sostenibili e condivisi.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), circa il 60 per cento delle malattie infettive emergenti segnalate a livello globale sono zoonosi, ossia infezioni trasmissibili agli esseri umani da altre specie animali. Inoltre, negli ultimi tre decenni sono stati rilevati almeno 30 agenti patogeni, prima del tutto sconosciuti. Non sembra dunque essere completamente casuale che, soprattutto dalla fine del Novecento in poi, si siano diffuse malattie infettive trasmesse da vettori. Gli allevamenti intensivi, l’abuso  del suolo, la perdita di biodiversità, i cambiamenti climatici e le alte densità degli insediamenti urbani umani sono fattori che favoriscono direttamente o indirettamente la diffusione di malattie ed epidemie.

Le epidemie di HIV, Ebola, SARS, influenza aviaria, Zika, e ovviamente SARS-CoV-2 hanno tutte avuto origine da un serbatoio animale. Dalle vicende sanitarie e sociali che hanno provocato, dovremmo aver imparato quanto sia sempre più imprescindibile concepire la salute come unica e globale, senza distinguere tra essere umani, animali o vegetali. Soprattutto negli ambienti dove convivono tante specie diverse.

La necessità di un modello di salute globale

Dopo aver toccato con mano i rischi concreti della trasmissione di malattie per zoonosi, si sono fatti più numerosi gli incontri internazionali di esperti che discutono come promuovere la salute di tutte le specie, non solo di quella umana. Secondo la visione trasversale, insita nel concetto di “One Health”, bisogna individuare le cause che più espongono l’umanità a rischi sanitari. Una volta accertate, occorrerà programmare gli interventi necessari a salvaguardare la salute di tutti e quindi anche del pianeta.

A ottobre 2022, Berlino ha ospitato un incontro organizzato da alcune delle principali organizzazioni internazionali impegnate in ambito sanitario, da cui è emerso un documento dal titolo “One Health Joint Plan of Action(OHJPA). Si tratta di un piano di sostegno all’attuazione di politiche con approccio “One Health” per affrontare i rischi sanitari a livello globale, nazionale e regionale, come le pandemie. Gli obiettivi sono da realizzare in tempi brevissimi, già entro il 2026.

Sono previsti sei differenti piani di intervento. Si intende: aumentare le potenzialità “One Health” per rafforzare i sistemi sanitari; ridurre il rischio di epidemie e pandemie da zoonosi emergenti o riemergenti; controllare ed eliminare le infezioni trasmesse da vettori, le zoonosi e le malattie tropicali neglette; potenziare la valutazione, la gestione e la comunicazione dei rischi alimentari; contrastare la pandemia silente dovuta alla resistenza antimicrobica; e integrare l’ambiente nell’approccio “One Health”. Insomma, con questi obiettivi molto ambiziosi, gli organizzatori hanno voluto inviare un segnale forte per un maggiore coinvolgimento istituzionale di tutti i Paesi nel mondo, che richiederà un’efficace e pronta collaborazione internazionale.

Obiettivi chiari da perseguire insieme

L’Organizzazione delle nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE) e l’OMS hanno realizzato una guida per un approccio “One Health” a livello globale. Qui hanno individuato sei punti cardine da perseguire:

  • lo sviluppo di sistemi alimentari sostenibili
  • la salvaguardia della natura
  • la disponibilità di acqua pulita
  • una rapida transizione energetica
  • la costruzione di città inclusive, sicure e sostenibili
  • l’azzeramento degli incentivi per i combustibili fossili

Tutti questi obiettivi, fissati anche dall’ONU nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sono considerati essenziali per la promozione del modello di salute unitaria e per contenere le perdite di biodiversità ormai irreversibili, determinate anche dai cambiamenti climatici.

La situazione in Italia

Anche nel nostro Paese sono state avviate iniziative per promuovere l’approccio “One Health”. Per esempio, nel Piano Strategico 2021-2023 dell’Istituto superiore di sanità, già in corso di attuazione, si propone un nuovo modo di gestire i pazienti, valutandone lo stato di salute complessivo in un’ottica più d’insieme e meno incentrata su sintomatologie singole.

Grande attenzione alla salute dell’intero ecosistema viene sottolineata come necessaria dalla Federazione nazionale ordini veterinari italiani (FNOVI), che punta a integrare il mondo medico e quello veterinario. La FNOVI evidenzia inoltre la necessità di un confronto costruttivo con coloro che hanno la responsabilità di salvaguarda l’ambiente. I veterinari sono infatti coinvolti in molte filiere produttive, e hanno quindi a che fare ogni giorno con i problemi di sicurezza alimentare, della resistenza antimicrobica, della salute e del benessere degli animali e della tutela dell’ambiente. Una più stretta collaborazione con gli altri attori del mondo della salute non può che giovare all’intero sistema.

Gianluca Dotti
Giornalista scientifico freelance e divulgatore, si occupa di ricerca, salute e tecnologia. Classe 1988, dopo la laurea magistrale in Fisica della materia all’università di Modena e Reggio Emilia ottiene due master in comunicazione della scienza, alla Sissa di Trieste e a Ferrara. Libero professionista dal 2014 e giornalista pubblicista dal 2015, ha tra le collaborazioni Wired Italia, Radio24, StartupItalia, Festival della Comunicazione, Business Insider Italia, Forbes Italia, OggiScienza e Youris. Su Twitter è @undotti, su Instagram @dotti.it.
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